ci saranno dei controlli lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti, quindi strade, stazioni e aeroporti.
Sulla rete autostradale e sulla viabilità principale, la polizia stradale procederà ad effettuare i controlli acquisendo le autodichiarazioni. Analoghi servizi saranno svolti lungo la viabilità ordinaria anche dai Carabinieri e dalle polizie municipali;
la Polizia ferroviaria curerà, con la collaborazione del personale delle Ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione civile, la canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni al fine di consentire le verifiche sullo stato di salute dei viaggiatori anche attraverso apparecchi “termoscan”. Inoltre, saranno attuati controlli sui viaggiatori acquisendo le autodichiarazioni;
negli aeroporti, i passeggeri in partenza saranno sottoposti al controllo, oltre che del possesso del titolo di viaggio, anche della prescritta autocertificazione. Analoghi controlli verranno effettuati nei voli in arrivo nelle aree interessate. Restano esclusi i passeggeri in transito. Per i voli Schengen ed extra Schengen in partenza, le autocertificazioni saranno richieste unicamente per i residenti o domiciliati nei territori soggetti a limitazioni, mentre per quelli in arrivo i passeggeri dovranno motivare lo scopo del viaggio all’atto dell’ingresso;
controlli anche a Venezia per i passeggeri delle navi di crociera che non potranno sbarcare per visitare la città ma potranno transitare unicamente per rientrare nei luoghi di residenza o nei paesi di provenienza.
I dati contenuti nell’autodichiarazione potranno essere verificati successivamente. Chi non rispetta i limiti sugli spostamenti previsti dal DPCM, rischia l’applicazione dell’articolo 650 del Codice penale, cioè l’accusa di inosservanza di un provvedimento di un’autorità. La pena prevista è l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro. È possibile, però, che si possa configurare l’ipotesi più grave di delitto colposo contro la salute pubblica quando si adotta un comportamento che può mettere a rischio la salute degli altri. In questo caso, interviene l’articolo 452 del Codice penale che prevede diverse pene a seconda della gravità del caso fino ad arrivare all’ergastolo.