Autocertificazione, cosa cambia dal 4 maggio

Dal 4 Maggio parte la Fase 2 Coronavirus ovvero la ripresa graduale delle attività produttive italiane e quindi anche degli spostamenti ma con alcune regole.

Tra le novità previste dal decreto sulla “Fase 2”, c’è quella del nuovo modulo di autocertificazione, il cui contenuto non è stato ancora reso noto, ma che sicuramente terrà in considerazione le nuove regole introdotte ossia le visite ai congiunti. Si potrà, dunque, andare a casa di genitori e figli, sempre che abitino all’interno del territorio della Regione dove si vive, senza organizzare «party familiari», ha specificato il premier, e comunque mantenendo le misure di sicurezza.

Rimangono le comprovate esigenze lavorative, l’assoluta urgenza o i motivi di salute da dichiarare con l’autocertificazione, che sembra ormai destinata a cambiare.

La scelta — secondo diverse fonti — è motivata dal timore che gli italiani percepiscano l’allentamento delle misure come il «ritorno alla vita di prima», uno stato d’animo che potrebbe ripercuotersi drammaticamente sulla curva dei contagi. «L’autocertificazione è fondamentale», ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. E il premier, in conferenza stampa, ha ribadito: «Non possiamo permetterci di dire che si esce liberamente, non è un liberi tutti. Comprendiamo che questo regime restrittivo è limitante, ma deve esserci un motivo per spostarsi».

NUOVO MODULO, FINO A QUANDO SARA’ NECESSARIO

Dal 18 maggio, con la riapertura di quasi tutte le attività commerciali, il sistema dell’autocertificazione dovrebbe venire meno. In ogni caso, Giuseppe Conte ha dichiarato: «So che in rete è stata fatta molta ironia sul sistema delle autocertificazioni – ha detto – tuttavia, è importante che questo strumento sia a disposizione delle forze dell’ordine e dei cittadini, perché il virus è ancora in circolazione e i contagi sono possibili in qualsiasi momento».

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