Marco Verzari della Uiltrasporti spiega che lo sciopero e’ “una scelta non facile ma ineludibile” perche’ “il sistema sta vivendo un sistema di relazioni industriali a dir poco carente se non inesistente. Questo ha creato una serie di disastri. La situazione era talmente critica che non potevamo dare una risposta. Abbiamo chiesto incontri alle controparti datoriali e i risultati non ci sono stati o sono stati inconcludenti”, sottolinea.
Per Cristina Settimelli della Filt Cgil “l’accordo tra Aspi e governo lascia una serie di incognite. Siamo preoccupati: ci manca l’interlocuzione con l’esecutivo. L’accordo- osserva- e’ preferibile alla revoca della concessione che avrebbe aperto uno scenario inimmaginabile anche dal punto di vista del personale. Resta pero’ la preoccupazione per 14 mila addetti, considerando tutte le societa’ e l’indotto”. Insomma “ci sono una serie di cose non chiare e una serie di criticita’”, per cui si rende necessario “un confronto urgente, che immagino sara’ a settembre ma noi siamo disponibili anche prima con il governo nell’interesse del Paese”, conclude la sindacalista.