L’attestato di rischio fino allo scorso 2015 era costituito in pratica da un documento in forma cartacea che l’assicurazione trasmetteva al titolare della polizza Rc Auto prima della scadenza del contratto. Si tratta nel dettaglio di un documento contenente i dati del titolare, la classe di rischio e tutto quel che serve per il rinnovo della polizza. Per questo era necessaria la trasmissione dello stesso, sia per il rinnovo con la stessa compagnia che per il passaggio ad un’altra assicurazione. Oggi invece l’attestato di rischio è diventato digitale.
L’attestato di rischio, in generale (sia nella vecchia versione cartacea che in quella digitale odierna) contiene queste informazioni:
- denominazione della compagnia assicurativa;
- dati anagrafici del contraente;
- numero identificativo del contratto di assicurazione;
- tariffa applicata e tutti gli importi delle franchigie;
- dati del veicolo, come il numero di targa;
- data di scadenza della polizza Rc Auto;
- classe di merito universale dell’assicurato, uno dei dati fondamentali. Nel dettaglio possiamo dire che si tratta di un numero identificavo che va da 0 a 18 e che permette di determinare il prezzo della polizza. Il valore della classe di merito determina appunto il costo della polizza, e il suo eventuale adeguamento anno dopo anno è collegato al fatto di avere o non avere commesso incidenti stradali in quel periodo.
Se il soggetto assicurato poi decide di cambiare compagnia assicurativa e fare quindi il passaggio della polizza del veicolo, la nuova assicurazione può usufruire direttamente dell’attestato per via telematica, che serve nel momento in cui si stipula il nuovo contratto assicurativo Rc Auto. Grazie alla creazione dell’attestato di rischio digitale, l’aggiornamento del documento stesso è diventato molto rapido, avviene infatti quasi in tempo reale. Così, nel caso in cui si verifichi un sinistro stradale, l’assicurazione può aggiornare subito il documento in relazione a eventuali danni liquidati.